Storia dalla struttura
Ca’ Costigliola, così nominata fin dalla sua erezione, si erge su di una emergenza calcarea di Biancone di cui, insieme al Rosso ammonitico, è la formazione dei colli euganei risalente a circa 130 milioni di anni fa. Il Biancone è un calcare fittamente stratificato bianco e di grana fine e compatta emerso a seguito delle spinte dell’eruzione vulcanica.
Ca Costigliola è un insediamento rurale nel pendio tra il Monte grande e il Monticello nella valle solcata del Rialto bonificata e regolarmente coltivata. Insediamento propizio all’abitare per la posizione dominante rispetto alla pianura (26m s.l.m.) accessibile dalla strada pedecollinare che dalla via del crinale, con ampia esposizione solare e protetto dai venti delle vicine alture, facile all’approvvigionamento idrico, rende ca Costigliola un luogo felice di naturale insediamento di vita e del lavoro umano.
È probabilmente tra il XV e il XVI secolo che è presente Ca Costigliola di proprietà dell’allora famiglia Boldù (nobile famiglia Veneziana. I primi dati certi si hanno nel 1602 con la visita pastorale del parroco di Villa di Teolo.
Il susseguirsi di passaggi di proprietà o matrimoni potarono la proprietà a Ludovico Zambelli che effettuò un restauro come identificato nella targa posta nella casetta “del custode” (foto) con la costruzione dell’attuale corpo centrale a stalla chiamata “vedearia”. Alla sua morte la proprietà subì un’ulteriore frammentazione di una proprietà di 765 ettari.
Nell’ultima successione viene affidata Ca Costigliola ad Antonietta figlia del conte Camposampiero, la quale, alla sua morte il 4 agosto 1971 disponeva che la proprietà venisse donata alla chiesa di Villa del Conte e successivamente viene acquistata dall’Istituto diocesano per il Sostentamento del Clero di Padova, ancora oggi proprietario della tenuta.
La parte più antica è l’attuale foresteria risalente al XIII-XIV secolo. Nei secoli successivi (XVII) viene eretto l’attuale edificio dedito a ristorantino e cucina, completato poi nel 1860 con i corpo centrale. Nel 2010/2011 il restauro che porta la struttura all’uso attuale e nel 2015 anche ad uso ristorativo.